I miei due lavori 'Paolo e Francesca' e 'Uomini in lotta' nacquero e si formarono nel clima della guerra rispecchiandone l'atmosfera materiale e morale.

Da composizioni che, per la loro complessa espressività e per l'organizzazione architettonica dell'insieme, esigevano una esperienza e una capacità a comporre, mai provata in precedenza. Tracciai dei segni di direzione, embrioni della statica e del movimento che dovevano assumere le figure. Questi segni divennero disegni che nelle loro grandi linee già venivano a fissare l'idea dell'immagine da concretizzare. Organizzai le armature con legni e ferri e giù creta su creta, impaziente di vedere sviluppare le membra e l'espressione di ogni singola parte dei corpi.

Specie nel gruppo dei due amanti immortali dovevo trasfondere  una certa levità spirituale e, nell'accoppiamento dei corpi, mentre dovevo evitare di cadere nel banale, volevo fare assumere al gruppo la parvenza del guizzo di una fiamma che scaturiva dai due visi, punto localmente più inciso. I lievi corpi li ho voluti con la testa in giù come sprofondassero negli spazi abissali della bolgia infernale. Assistevo a quello che facevano le mie mani convulse le quali sembravano muoversi per virtù di una forza esteriore...

(Carmelo Mendola)


"Come colombe dal disio chiamate..." e davvero nel marmo del gruppo di Paolo e Francesca, Mendola sembra aver colto l'incorporea lievità e, al tempo stesso, l'inesausta carnale passione delle anime dei due amanti, uniti oltre la morte: quasi che rinnovando l'appello dantesco, lo scultore avesse lanciato ancora una volta l'affettuoso grido e i due spiriti tormentati, fossero usciti "dalla schiera ov'è Dido a lui venendo per l'aere maligno" così da lasciargli scorgere e fermare la sublime bellezza delle loro sembianze. C'è in effetti, ben avvertibile nel gruppo di Paolo e Francesca di Mendola, capolavoro degno di qualsiasi museo, un afflato misterioso, magico, c'è una superiore armonia formale che ha del Prodigioso.

(Luciano Budigna: Carmelo Mendola, scultore - Edizione Cortina, Milano 1969)